Che ne sarà di noi davvero?
- Ilaria Muresu
- 2 giu 2020
- Tempo di lettura: 2 min
In quest'ultimo periodo ne sto leggendo di tutti i colori sui social e sono davvero così delusa e triste,a tal punto da dover rinunciare a rivedere le mie amiche, ad andare a fare scherma e diverse cose che facevo prima.
Esco pochissimo, anzi solo per un'ora e poi sono a casa.. a dir la verità, la quarantena mi è servita a qualcosa, ad esempio.. a non impazzire se non esco una giornata intera, poi anche ad isolarmi da tutto e tutti, a stare solamente con le persone che mi proteggono da quello che succede là fuori, nelle vie e strade piene di macchine, persone che passeggiano.
Ormai è diventata quasi una fobia, quella di poter uscire.. perchè per uscire ho anche difficoltà a interagire e a riconoscere certi suoni visto che tutti hanno la mascherina coperta dove non si possono leggere le labbra. La prima volta quando ho messo piede nel centro di riabilitazione mia madre mi ha dovuto fare da interprete e lì è stato veramente brutto, il fatto di non sentirsi più autonomi e mi sembrava di morire dentro nel profondo del cuore, perchè non potevo leggere il labiale e "sentire" tantissime parole confuse mi ha mandato facilmente in tilt.
Difatti è stato per me un problema enorme. E lo è ancora oggi.
Però mi sono dovuta adattare come sempre anche se adattarsi non significa conviverci, significa semplicemente sopportare che per ora va così, infatti abbiamo pensato insieme ai miei amici di poter utilizzare le mascherine trasparenti e che presto saranno distribuite ovunque.
Con tutta la sincerità nei miei occhi, non pensavo che tutta questa situazione si sarebbe trasformata in tragedia e che avrebbe portato gravi danni a livello morale e fisico, ma cerco di essere positiva: Bisogna uscirne con coraggio e determinazione, un pò come per tutte le cose.
Torniamo a sorridere utilizzando queste mascherine! :)

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