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Intervista a Eleonora Samakashvili.

  • Immagine del redattore: Ilaria Muresu
    Ilaria Muresu
  • 2 nov 2020
  • Tempo di lettura: 4 min

In questi giorni ho deciso così di intervistare una ragazza di origini armene-georgiane Eleonora..

È pomeriggio, mi sto preparando una tisana calda e colgo nel leggere un post davvero emozionante che mi scalda il cuore. Il suo.

Cosi decido di intervistare questa luminosa ragazza.. che ha tanto da offrire a noi.


Ciao Eleonora! Sono così felice di poterti intervistare sulle storie e vite del Caucaso!

Parlami un po’ di te, chi sei, chi non sei.

Buongiorno, Ilaria. Anzitutto vorrei ringraziarti per la tua sensibilità e l’interesse alla mia storia. Ad oggi giorno l’Europa è rivolta da un’altra parte e non prende in considerazione quello che sta succedendo adesso in Caucaso che in tanti sensi è la culla della civiltà. Ti ringrazio veramente.

Per quanto riguarda la tua domanda... Penso che questa

domanda “chi sono io” in tanti facciamo

durante la vita e anche molte volte. Non penso esista una risposta precisa. Ognuno decide per se.

Per quanto riguarda me, mi considero prima di ogni altra cosa un essere umano, e come tutti gli esseri umani ho la luce e le tenebre dentro di me. Come seconda cosa sono madre. E come terza sono una persona di due nazionalità: armena da parte di mia madre e georgiana da parte di mio padre, cittadina russa e cittadina italiana. Poi sono donna. Dopo di che sono lavoratrice. E chi non sono? - Specifica Eleonora pensando al passato.

Non sono tante cose... Ma la cosa assolutamente certa è che non sono immortale. Potrei anche credere che la mia anima sia immortale ma per me non ci sono dubbi che Eleonora che ha vissuto la sua vita con le sue gioie e tristezze non esisterà dopo la mia morte.


Eleonora, penso che tu sia una persona meravigliosa e devi sentirti fiera della Donna e Madre che sei diventata... Riguardo alle tue origini che mi hai raccontato: Cosa ti è successo da farti allontanare dal tuo Paese?

Anzitutto per me ormai è difficile dire cosa sarebbe il mio Paese... Il Paese dove sono nata io che era USSR non esiste più. Non esiste più la città come la ricordo io dove sono nata che è Baku, la capitale dell’Azerbaigian. Adesso è tutta un’altra città. Con il crollo dell’Unione Sovietica ho perso la mia prima patria. Noi essendo armeni (perché sono stata cresciuta da mia madre armena e dai miei nonni armeni) eravamo costretti lasciare la nostra casa, prendendo solo dei beni personali e siamo scappati a Mosca. E’ stata una vera e propria pulizia etnica, tante persone sono state uccise, facevano irruzione nelle case degli armeni e li uccidevano, gli davano fuoco e li buttavano giù dai balconi. Per fortuna mia madre ha fatto in tempo a prendere me, un paio di valigie e scappare. Mi ricordo ancora il nostro ultimo tragitto in taxi dalla casa all’aeroporto. Ad ogni semaforo, ad ogni fermata mia madre sussurrava spaventata: “Ho paura, paura, paura”.

E così siamo fuggiti a Mosca dove ho vissuto per 20 anni. Dal 2009 vivo in Italia. Amo l’Italia. Qui finalmente mi sento al sicuro. Qui vive mia figlia che è metà italiana. E alla fine il mio Paese è dove sta la mia famiglia, dove sta mia figlia.

Il tuo è un messaggio che deve poter toccare il cuore, sei stata coraggiosa.. Hai mai pensato di scrivere la vera verità sull’Armenia e di ciò che ti è successo in un libro? Le esperienze possono aiutare.

Hai ragione, Ilaria. La storia, le testimonianze possono aiutare a riflettere e imparare sugli errori già avvenuti nel passato, farsi le domande, inclusa quella tua prima domanda: “chi siamo noi? chi è l’essere umano? chi vuole essere?”. Da oltre 30 anni stavo in silenzio. La verità è che raccontare a volte può essere doloroso. Nella mia famiglia si evitava di parlare di questa esperienza se anche essa ci ha cambiato completamente le nostre vite. Mia nonna si arrabbiava quando iniziavamo a parlare di queste cose. Preferiva prepararci la Dolma (uno dei piatti della cucina armena). Si prendeva cura di noi in modo semplice, nel modo che conosceva lei. Sicuramente questo suo atteggiamento ci ha salvati dal senso di odio. Penso però che sia importante ricordare e testimoniare. Altrimenti non si cambierà nulla. E vorrei anche che mia figlia, quando sarà cresciuta, conosca le sue origini e la storia della mia famiglia.

Ci sto pensando...

Cos’hai potuto imparare da tutto questo?

Quello che ho potuto imparare è che dentro di un essere umano ci sono le tenebre e che la migliore amica delle tenebre è l’ignoranza. E’ facile manipolare la gente se è ignorante. A volte le tenebre si manifestano nei momenti difficili. Ma capita anche che nei momenti di estremo pericolo una persona che non pensavi che possa essere coraggiosa o buona all’improvviso manifesti la sua parte migliore. A volte le esperienze ti rovinano a volte ti fanno diventare più forte. Tutto dipende da cosa decidi di essere.

Grazie Eleonora per aver raccontato le tue oscurità e l’agghiacciante sofferenza..e dalle sofferenze si impara a vincere le avversità della vita. Tu hai vinto e hai potuto creare una famiglia.

Benvenuta nel nostro Paese! ❤️ Con affetto, Ilaria.


 
 
 

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